Nessun aspetto veramente cruciale in questa ricetta, solo alcuni piccoli accorgimenti.

La ricetta tradizionale prevede l’uso di pomodori freschi (spellati e privati dei semi e dell’acqua di vegetazione). Se è stagione e riuscite a trovare di pomodori maturati al sole sulla pianta, probabilmente otterrete un risultato davvero eccellente. Ma se avete dei dubbi slla qualità dei pomodori che avete, vi consigliamo di sostituirli con dei pelati, il risultato non sarà eccezionale ma non rischierete di trovarvi con un sugo mediocre.

Per quanto riguarda il lardo, cercate di procurarvene uno di grande qualità, non accontentatevi di un prodotto modesto.

Infine, per quanto riguarda il prezzemolo, ricordatevi di aggiungerlo subito nel “soffritto” e non verso la fine. Può sembrare strano in quanto, solitamente il prezzemolo viene aggiunto verso la fine della cottura o addirittura fuori dal fuoco o sul piatto, ma in questo caso deve essere cotto sin dall’inizio, in modo da rilasciare un particolare sapore (amarognolo).

Per quanto riguarda il recipiente di cottura del sugo, la tradizione vuole che venga impiegato un tegame di coccio. Ma questo elemento non è fondamentale per questa ricetta e potete utilizzare ugualmente una casseruola bassa di ghisa o una padella alta di alluminio, volendo anche antiaderente.

Cavatelli al sugo vedovo