Detto anche lardatoio o lardellatore.

Detto anche pestabistecche.

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Il cannello viene impiegato soprattutto in pasticceria, per “caramellare” la superficie di alcuni dessert, uno per tutti la crema catalana, o per fiammeggiare le meringhe.

Ma trova anche molte interessanti applicazioni nella cucina:

  • eliminare residui di piume del pollame prima di cuocerlo
  • eliminare residui di setole da parti di maiale prima di cuocerlo
  • dorare e/o spellare peperoni e pomodori per utilizzarli in salse o altre preparazioni
  • fondere formaggi
  • gratinare lasagne e sformati
  • creare la “crosticina” su bistecche, arrosti e polli

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Detto anche minipimer, dal nome commerciale del primo modello commercializzato.

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Detto anche Marisa

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Detto anche mattarello.

Detto anche mattarello.

Detto anche mattarello.

Detto anche mattarello.

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Detto anche frullino o frusta elettrica.

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Le squame dei pesci (ovviamente solo per le specie che le hanno) andrebbero sempre preventivamente rimosse, quando cuciniamo il pesce con la sua pelle. Uniche eccezioni sono quando vogliamo cuocerli in crosta di sale (le squame vanno lasciate per ridurre la quantità di sale assorbita dalla carne) o alla griglia (le squame proteggono la carne dal contatto col fuoco).

L’operazione di squamatura viene effettuata di norma con un coltello, raschiando, con lo spigolo della parte opposta al filo, il pesce in senso contrario alle squame, cioè partendo dalla coda e procedendo verso la testa.

Questa operazione non è particolarmente complessa ma comporta che le squame schizzano da tutte le parti, imbrattando la cucina e spesso ostruendo lo scarico del lavello. Per ovviare a questi inconvenoenti si possono utilizzare degli appositi attrezzi, detti appunto squamatori, che trattengono in un piccolo serbatoio buona parte delle squame rimosse.

Le squame dei pesci (ovviamente solo per le specie che le hanno) andrebbero sempre preventivamente rimosse, quando cuciniamo il pesce con la sua pelle. Uniche eccezioni sono quando vogliamo cuocerli in crosta di sale (le squame vanno lasciate per ridurre la quantità di sale assorbita dalla carne) o alla griglia (le squame proteggono la carne dal contatto col fuoco).

L’operazione di squamatura viene effettuata di norma con un coltello, raschiando, con lo spigolo della parte opposta al filo, il pesce in senso contrario alle squame, cioè partendo dalla coda e procedendo verso la testa.

Questa operazione non è particolarmente complessa ma comporta che le squame schizzano da tutte le parti, imbrattando la cucina e spesso ostruendo lo scarico del lavello. Per ovviare a questi inconvenoenti si possono utilizzare degli appositi attrezzi, detti appunto squamatori, che trattengono in un piccolo serbatoio buona parte delle squame rimosse.

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